Zone di pericolosità della corrente elettrica. Glossario Norme CEI Lettera Z
- Published in Normative
ZONE DI PERICOLOSITA' DELLA CORRENTE ELETTRICA
Quando si parla di pericolosità della corrente elettrica si fa riferimento , convenzionalmente , ad una suddivisione su base statistica del piano (t,I) , dove I è il valore della corrente ( in mA ) che attraversa un corpo di un individuo medio per un tempo t ( espresso in ms ) . Il piano viene suddiviso in 4 zone , come in figura 1 , a seconda della pericolosità degli effetti procurati dalla corrente stessa:
1) in zona 1 , ovvero per correnti inferiori a 0.5mA , non si hanno abitualmente reazioni percettibili
2) in zona 2 si hanno reazioni del corpo umano , ma senza effetti fisiologicamente pericolosi
3) in zona 3 si hanno effetti pericolosi , ma reversibili , che abitualmente si concludono senza danni organici : contrazione dei muscoli, difficoltà respiratorie , difficoltà nella formazione e nella conduzione degli impulsi del cuore , fino alla possibilità di arresto cardiaco. Non è tuttavia contemplata la possibilità di fibrillazione ventricolare , che costituisce la più probabile causa di morte in questi casi. Al crescere del tempo di esposizione , va comunque contemplata la possibilità di ustioni per effetto termico.
4) in zona 4 , invece , è prevista una certa possibilità di incorrere nella fibrillazione ventricolare , via via più probabile superando le curve c2 ( 5% ) e c3 ( 50% ) in figura 1.
( Riferimenti : CEI 64 - fascicolo 4985 art. 4.5 )
La figura 1 si riferisce ad una corrente alternata con frequenza fra i 15Hz e i 100Hz ed un percorso ipotetico che va dalla mano sinistra ai piedi. Per dedurre gli effetti equivalenti ( soprattutto in termini di probabilità della fibrillazione ventricolare) che una stessa corrente I , a parita di tempo di esposizione , avrebbe in caso di percorsi diversi attraverso il corpo del soggetto interessato , viene definito un fattore di percorso F tale che : Ieq=I/F .
Alcuni valori del fattore di percorso , per diversi possibili percorsi , sono riportati di seguito :
- mano sinistra - mano destra : F=0.4
- mano destra - piedi : F=0.8
- schiena - mano destra : F=0.3
- schiena - mano sinistra : F=0.7
- torace - mano destra : F=1.3
- torace -mano sinistra : F=1.5
- glutei - mani : F=0.7
Se ne deduce che i casi più pericolosi si hanno in caso di corrente fluente fra mano destra e mano sinistra o fra mano destra e schiena. Viceversa , se uno dei "poli" di ingresso/uscita della corrente è il torace , la pericolosità si riduce anche sensibilmente.
( Riferimenti : CEI 64 - fascicolo 4985 art. 4.5 )